Maffei 2007, pag. 53: “ nizia il processo di appropriazione da parte di Boetti del catalogo della mostra. Non più documentazione delle opere esposte, ma occasione per l’invenzione di un nuovo oggetto-libro d’artista, quasi un quaderno d’esercizi, privo di testo critici e composto solo da una giustapposizione di frammenti di proprie opere in dialogo con i titoli”.

